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Recensione Huawei FreeBuds 6

Perfette per le chiamate, meno per la musica: le FreeBuds 6 brillano solo a metà.

Huawei FreeBuds 6
(Image: © Huawei FreeBuds 6)

TechRadar Verdetto

Le Huawei FreeBuds 6 sono un’ottima scelta per chi cerca auricolari open-fit con chiamate eccellenti e un comfort impeccabile. Offrono una buona resa musicale se usate con ANC attivo e profilo bassi potenziati, ma rimangono deboli sul fronte delle basse frequenze e del volume generale. La qualità delle chiamate è tra le migliori del mercato, e l’integrazione con dispositivi Huawei sblocca funzionalità avanzate molto interessanti. Tuttavia, chi non possiede uno smartphone Huawei dovrà rinunciare a parte dell’esperienza. Non sono adatte per ambienti molto rumorosi o per un ascolto musicale immersivo e ricco di impatto.

Pro

  • +

    Chiamate chiare e stabili

  • +

    Comfort eccellente, sempre stabili

  • +

    Buone funzioni smart

Contro

  • -

    Volume non molto alto

  • -

    Bassi poco presenti

  • -

    Funzioni limitate su Android

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Le Huawei FreeBuds 6 sono auricolari true wireless open-fit pensati per chi cerca comfort, buona qualità audio e chiamate eccellenti, senza isolarsi completamente dall’ambiente. Offrono un design raffinato, tecnologia ANC adattata al formato aperto, doppio driver (incluso uno planare) e una forte integrazione con l’ecosistema Huawei. Alcune funzioni avanzate, però, sono disponibili solo su dispositivi Huawei. Ottime per le chiamate, discrete per la musica, con un comfort tra i migliori della categoria.

Huawei FreeBuds 6, Recensione in breve

Le Huawei FreeBuds 6 sono auricolari true wireless con design open-fit, pensati per offrire un’esperienza d’uso confortevole, chiamate eccellenti e funzionalità smart evolute. Il design “a goccia”, con peso inferiore ai 5 grammi, garantisce ottima ergonomia anche dopo ore d’uso, mentre la certificazione IP54 ne consente l’impiego in contesti urbani e sportivi leggeri.

La qualità audio è affidata a un doppio driver (dinamico da 11 mm + planare UHF) e al supporto per codec ad alta risoluzione come LDAC e L2HC 4.0, anche se quest’ultimo è accessibile solo su dispositivi Huawei. La resa sonora è pulita, con ottimi medi e buona separazione stereo, ma i bassi sono deboli e il volume limitato. L’ANC adattiva, pensata per il design aperto, attenua efficacemente solo i rumori costanti a bassa frequenza, risultando poco utile in ambienti molto rumorosi.

La qualità delle chiamate è tra le migliori della categoria: triplo microfono, sensore osseo e AI garantiscono voce chiara e stabile anche in condizioni difficili. Ottima anche la gestione delle connessioni e il multitasking tra dispositivi. L’autonomia arriva fino a 36 ore con custodia e ANC disattiva, con ricarica rapida e wireless.

Molte funzioni smart, tra cui l’equalizzatore avanzato e l’audio spaziale con head-tracking, sono disponibili solo su dispositivi Huawei con EMUI 15 o superiore.

Con un prezzo di listino di 159 euro, le FreeBuds 6 si rivolgono a chi privilegia comfort e chiamate, più che isolamento o ascolto musicale immersivo.

Huawei FreeBuds 6

(Image credit: Huawei FreeBuds 6)

Huawei FreeBuds 6, Disponibilità e Prezzo

Le Huawei FreeBuds 6 sono disponibili ufficialmente in Italia dal 15 maggio 2025. Il prezzo di listino è fissato a 159 euro, in linea con il modello precedente (FreeBuds 5) al momento del lancio.

In occasione del debutto, Huawei ha attivato una promozione valida fino al 29 giugno 2025: è possibile ottenere uno sconto di 30 euro, portando il prezzo finale a 129 euro, con incluso il servizio Huawei Loss Care per copertura danni accidentali.

Le FreeBuds 6 si trovano anche nei principali store di elettronica, sia online che fisici, e sono proposte in tre colorazioni: Bianco, Nero e Viola.

Il prezzo, pur non essendo tra i più bassi della categoria, rispecchia la dotazione tecnica e le funzionalità offerte, soprattutto se si considera l’esperienza d’uso in chiamata e l’integrazione smart. Tuttavia, il valore percepito dipenderà fortemente dal tipo di utilizzo e dal dispositivo a cui vengono abbinate.

Huawei FreeBuds 6, Design, comodità, ergonomia

Il design “a goccia” delle FreeBuds 6 riprende l’estetica della generazione precedente, ma introduce alcune ottimizzazioni: lo stelo è stato accorciato del 12% e il peso ridotto del 9%, scendendo sotto i 5 grammi per auricolare. Il risultato è un prodotto straordinariamente comodo, facile da inserire e togliere, ma comunque stabile nell’uso quotidiano.

Durante le prove, gli auricolari sono rimasti saldi anche muovendo vigorosamente la testa, pur non essendo concepiti per attività sportive ad alta intensità. I materiali - policarbonato per gli auricolari e la custodia, silicone per i gommini opzionali - offrono una buona sensazione al tatto, anche se non trasmettono una sensazione premium paragonabile ad altri modelli in metallo o ceramica.

La certificazione IP54 (esclusivamente per gli auricolari) garantisce protezione da polvere e schizzi, rendendoli adatti anche a contesti semi-urbani o in caso di pioggia leggera.

Huawei FreeBuds 6, Applicazione per smartphone

L’app Huawei AI Life rappresenta il centro di controllo per la personalizzazione e la gestione degli auricolari. Da qui è possibile modificare l’equalizzazione, aggiornare il firmware, personalizzare i controlli touch e attivare funzionalità come ANC e modalità Trasparenza. Tuttavia, molte funzioni sono limitate ai dispositivi Huawei con EMUI 13 o superiore. Ad esempio, la funzione Smart Charging, la trasmissione lossless L2HC 4.0 a 2,3 Mbps e il tracciamento della testa con audio spaziale funzionano solo su smartphone Huawei recenti.

L’esperienza per utenti Android non-Huawei è comunque buona, soprattutto grazie alla presenza del codec LDAC. L’applicazione andrà installata da un browser oppure dopo aver installato lo store di Huawei; in entrambi i casi bisogna concedere delle autorizzazioni, e l’operazione sicuramente non è alla portata di chiunque.

Gli utenti iOS possono usare le cuffie in modalità base, ma senza accesso a funzioni avanzate né all’app.

Huawei FreeBuds 6, Isolamento passivo

Essendo open-fit, le FreeBuds 6 non offrono alcun isolamento passivo. La struttura lascia il canale uditivo completamente aperto, il che da un lato garantisce comfort e percezione dell’ambiente, ma dall’altro penalizza la resa dei bassi e l’attenuazione del rumore esterno.

Huawei fornisce dei gommini opzionali antiscivolo, ma non si tratta di inserti in-ear: servono a migliorare la stabilità, non l’isolamento. Questo è un punto che va tenuto ben presente: se si desidera un minimo di barriera fisica contro il rumore, questi auricolari non sono adatti.

Huawei FreeBuds 6, Riduzione del suono ANC

L’ANC implementata da Huawei è specifica per auricolari open-fit e mira a ridurre principalmente i rumori ambientali costanti a bassa frequenza. Nei test, si è dimostrata efficace per attenuare ronzio di ventilazione, traffico in lontananza o brusio di fondo. Risulta invece poco incisiva contro voci umane o suoni improvvisi. Ma d’altra parte l’ANC in genere non è utile contro rumori non ripetitivi o con alte frequenze.

La regolazione intelligente del volume in base al rumore esterno è una funzione apprezzabile, ma non è qualcosa che consiglieremmo.

Huawei FreeBuds 6

(Image credit: Huawei FreeBuds 6)

Huawei FreeBuds 6, Qualità musica

La resa musicale è uno degli aspetti più controversi delle FreeBuds 6. Il sistema a doppio driver (dinamico da 11 mm + planare UHF) è tecnicamente ambizioso, ma il design open-fit impone limiti strutturali difficili da superare. In ambiente silenzioso possono suonare bene, anche più che bene, ma in strada gli ascoltatori potrebbero non essere del tutto soddisfatti. Le abbiamo provate con l’equalizzatore predefinito e senza ANC.

Nei test d’ascolto:

- Take Five ha mostrato una buona separazione stereo, un ride frusciante ben presente e medi equilibrati, ma i bassi erano quasi assenti, e il brano risultava vuoto.

- Roundabout ha restituito una scena ben dettagliata e un equilibrio decente, ma con una grancassa poco incisiva.

- Cemetery Gates ha messo in evidenza medi chiari e una chitarra piacevole, ma anche qui la gamma bassa è carente, e il volume generale è limitato.

- Nessun dorma: separazione stereo buona, voce chiara ma non cristallina. Dopo il primo minuto perde mordente. La parte finale manca di dinamica e impatto.

- Time dei Pink Floyd ha esibito una spazialità convincente all’inizio, ma una volta entrati in pieno mix, il basso risultava ancora troppo leggero.

Nel complesso, la resa sonora è pulita, i medi sono ottimi e la separazione strumentale è buona, ma i limiti nei bassi e il volume generale relativamente basso rendono questi auricolari inadatti a chi cerca un’esperienza musicale immersiva, soprattutto con rock o metal.

La situazione migliora nettamente quasi si attiva l’equalizzatore con i bassi enfatizzati, opzione che secondo noi sarà quella preferita dalla maggior parte delle persone. Rende la maggior parte dei brani molto più godibili, senza però rendere le basse frequenze invasive o preponderanti.

Anche l’attivazione dell’ANC ha un impatto positivo sulla riproduzione musica. Naturalmente questa funzione tende a ridurre la qualità sonora, ma in questo caso i dettagli che si perdono sono davvero pochi ed è quasi impossibile notare la differenza. Allo stesso tempo però attivare l’ANC garantisce quel pizzico di isolamento in più che, in effetti, finisce per rendere l’ascolto molto più appagante.

Tutto il nostro test è andato meglio con ANC attivo ed equalizzatore “bassi più intensi”. Ma ognuno potrà provare e trovare la combinazione che preferisce.

Huawei FreeBuds 6, Qualità audio in chiamata

Su questo fronte, le FreeBuds 6 eccellono. Grazie al sistema a triplo microfono, alla Voice Pick-Up Unit a conduzione ossea e agli algoritmi AI, le chiamate risultano molto chiare anche in ambienti rumorosi o ventosi (Huawei dichiara fino a 95 dB e 8 m/s).

Nei test, le conversazioni su Meet da PC risultavano nitide e, soprattutto, se arriva una chiamata telefonico mentre stai facendo una call su Google Meet, non si perde la connessione con quest’ultima a meno di rispondere alla chiamata. Questo è un vantaggio notevole per chi lavora multitasking tra più dispositivi.

La voce trasmessa è naturale e stabile, anche se - come per molti dispositivi con cancellazione AI - può risultare leggermente alterata. Complessivamente, però, siamo ai vertici della categoria in termini di qualità chiamate.

Huawei FreeBuds 6

(Image credit: Huawei FreeBuds 6)

Huawei FreeBuds 6, Batteria

Ogni auricolare integra una batteria da 39,5 mAh, mentre la custodia ne ha una da 510 mAh. I dati ufficiali dichiarano:

- Fino a 6 ore (ANC off) o 4,5 ore (ANC on) per singola carica.

- Fino a 36 ore totali con custodia (ANC off), 27 ore con ANC attivo.

- Fino a 3 ore di chiamate (ANC off), 2,8 con ANC attivo.

I dati sono realistici e confermati nei test con codec AAC. L’autonomia cala sensibilmente usando LDAC o L2HC, ma rimane in linea con la media del settore. La ricarica rapida fornisce 2,5 ore di ascolto con 5 minuti di ricarica. È supportata anche la ricarica wireless (fino a 2W).

Presente anche lo Smart Charging, una funzione che preserva la salute della batteria nel tempo, ma disponibile solo su smartphone Huawei EMUI 15+.

Huawei FreeBuds 6, Alternative

JBL Live Flex 3

Design open-stick, ANC adattiva, ottima autonomia (fino a 50 ore), app completa e custodia smart con display. Prezzo simile o leggermente superiore ai FreeBuds 6. Buona alternativa per chi cerca versatilità e più potenza sonora.

Apple AirPods 4 con ANC

Design open-ear, ottima qualità audio, ANC e Trasparenza Adattiva, ma pienamente sfruttabili solo in ecosistema Apple. Prezzo superiore (€199), ma prestazioni solide e user experience fluida per chi ha iPhone.
Samsung Galaxy Buds Live

Samsung Galaxy Buds Live

Auricolari true wireless open-fit con design a “fagiolo”, offrono un comfort elevato e una buona qualità audio. La cancellazione attiva del rumore è presente, sebbene meno efficace rispetto ad altri modelli. La durata della batteria arriva fino a 21 ore con la custodia di ricarica. Prezzo competitivo, a partire da circa €95.

Huawei FreeBuds 6, ne vale la pena?

Le Huawei FreeBuds 6 sono auricolari progettati con attenzione per un pubblico preciso: chi desidera comfort, praticità e chiamate impeccabili, senza voler rinunciare del tutto a una buona esperienza musicale. Non sono auricolari da ascolto critico né da isolamento totale: la mancanza di tenuta passiva, i bassi limitati e il volume non molto elevato li rendono poco adatti ad ambienti rumorosi o a generi musicali che richiedono impatto fisico. In compenso, l’ergonomia, la stabilità e la qualità delle chiamate sono tra le migliori oggi disponibili nel segmento open-fit.

Il prezzo di €159 è coerente con quanto offerto, anche se la piena esperienza è riservata agli utenti Huawei. Per tutti gli altri, rimangono comunque un’opzione valida per usi ibridi casa/lavoro, dove comfort e affidabilità nelle call hanno la priorità.

Ragioni per comprare

Qualità top in chiamata

Triplo microfono, sensore osseo e AI garantiscono voce sempre chiara anche in ambienti rumorosi o ventosi.

Comodità a lunga durata

Il design leggero e open-fit, con stelo ridotto e forma anatomica, offre ore di uso senza fastidio.

Funzioni smart avanzate

Equalizzatore, ANC adattivo, riconoscimento gestuale e connessione multipoint rendono l’uso quotidiano pratico e intelligente.

Ragioni per NON comprare

Esperienza musicale limitata

Volume basso e assenza di bassi profondi riducono la qualità audio, specialmente in ambienti rumorosi o in mobilità.

ANC poco incisiva

L’ANC open-fit riduce solo rumori costanti a bassa frequenza, non isola da voci o suoni urbani intensi.

Integrazione Huawei necessaria

Funzioni come L2HC, Smart Charging e audio spaziale richiedono dispositivi Huawei con EMUI 15 o superiore.

Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.